Non è ancora chiaro cosa sia successo nel gennaio dello scorso anno in Via Donizetti ad Agropoli dove persero la vita Annalisa Rizzo e Vincenzo Carnicelli, marito e moglie, rinvenuti cadaveri nella mattinata dalla figlia e, probabilmente, la verità non si saprà mai. Una scena agghiacciante con i due corpi riversi in una pozza di sangue, entrambi con ferite da arma da taglio che si sono poi rivelati mortali. La donna armata di taglierino, l’uomo di coltello, sono gli elementi in mano agli inquirenti e che, da subito, hanno fatto propendere per una furibonda lite tra i due che sarebbe poi sfociata in tragedia.
Non è chiaro chi abbia colpito per primo ed anche quale sia stata la causa scatenante della lite che è culminata nella morte di entrambi lasciando aperta l’ipotesi dell’omicidio tra le due vittime o dell’omicidio suicidio con l’uomo che, dopo aver inferto il colpo mortale ad Annalisa Rizzo che, a seguito degli esami autoptici è risultato essere morta per prima, si sarebbe colpito a sua volta suicidandosi. Incertezze che, probabilmente non saranno mai chiarite per la difficoltà, da parte delle forze dell’ordine, di riuscire a recuperare elementi utili a chiarire l’intera vicenda e cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita dei due coniugi. Una sola la certezza per gli inquirenti ossia l’esclusione di una terza persona che abbia potuto provocare la morte di entrambi o di uno dei due coniugi.
Sembra dunque accertato che, i due, si sarebbero uccisi a vicenda oppure l’assassino si sarebbe poi suicidato. In entrambi i casi si registrerebbe la morte del reo e dunque come cita l’articolo 150 del Codice Penale, estingue il reato. Un elemento questo che ha dunque spinto il pubblico ministero a chiedere al GIP del Tribunale di Vallo della Lucania l’archiviazione del caso, ad un anno dalla tragedia avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 2024. Secondo la ricostruzione avvenuta dopo attente indagini eseguite dai Carabinieri della Compagnia di Agropoli, avvalendosi del supporto dei SIS di Salerno e dei Ris di Roma, pare che la prima ad essersi armata sia stata Annalisa che avrebbe colpito il marito, probabilmente per difendersi da un’aggressione subita da parte dell’uomo a mani nude. Dalle tracce ematiche rinvenute nell’appartamento si ipotizza che l’uomo, già ferito, si sia recato in cucina dove si sarebbe poi armato di coltello con il quale avrebbe poi colpito la moglie. Il tutto a causa di una lite scoppiata per motivi di gelosia al rientro della donna a casa dopo una serata trascorsa fuori. I due, secondo quanto appurato, erano già in procinto di separarsi.