Il Nursind Salerno, con una nota, interviene sull’ospedale di Agropoli dopo le recenti dichiarazioni del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che nel corso di un’intervista – ricorda il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco – “evidenziava che la Regione non avrebbe chiuso nulla e che si rimaneva in attesa di chiare indicazioni da parte del ministero circa le azioni da mettere in campo per Agropoli”.
“In riferimento all’input ministeriale – afferma Tomasco – , ci chiediamo di cosa debba occuparsi il presidio ospedaliero di Agropoli nel mentre si decide come configurarlo all’interno della rete ospedaliera della Regione Campania. Lo si vuole mantenere come Covid Hospital nel mentre proprio il ministero sta dichiarando la fine dell’era emergenziale?” – si chiede il sindacato che poi afferma: “È assolutamente vero che il ministero della Salute sia il primo interlocutore per la Regione Campania in tema di sanità – dice ancora Tomasco – , ma è altrettanto vero che la Regione si muove in autonomia nel gestire e programmare l’assistenza sanitaria sul territorio di propria competenza, assumendosi oneri ed onori circa la riuscita della programmazione stessa, e non addossando ad altri gli insuccessi quando essi stessi si manifestano”.
In merito alla carenza del personale, “stimata dal presidente in 10/15mila unità, osserviamo – afferma il sindacato – che finalmente la Regione si sia dotata di uno strumento con cui certamente potrà affrontare tale problematica slegandola dai cavilli finora intervenuti nel reclutamento del personale, addivenendo, finalmente, all’eliminazione del tanto odiato fenomeno del precariato e magari reperendo quelle unità di personale per l’avvio della medicina territoriale tanto sbandierata quanto inesistente”.
Sul tema dei punti nascita, il sindacato ricorda “al presidente De Luca che il vero problema non è dove si va a nascere in costanza di una gravidanza senza problemi – si legge nella nota – , ma come si accede ai punti nascita in emergenza considerate le enormi difficoltà che vive il sistema 118 e la particolare conformazione delle aree interne del Cilento e del Vallo di Diano.
Ultima considerazione, di non poco conto, vorremmo capire – conclude il Nursind – quale sia la posizione del presidente De Luca rispetto alla decisione adottata dai vertici del Dea Vallo della Lucania-Agropoli, di concerto con la direzione strategica dell’Asl Salerno, rispetto alla nuova organizzazione del Dea che prevede la chiusura del Covid Hospital, 20 posti letto di Medicina Generale, il Pronto soccorso e 20 posti letto di lungodegenza-riabilitazione, cosa altamente funzionale per il Dea stesso. A noi pare che dopo anni di disattenzione sul presidio di Agropoli qualcosa cominci seriamente a muoversi, mettendo in rete i due presidi e offrendo alla popolazione servizi che altrimenti avrebbero dovuto ricercare nel settore privato, nel mentre crediamo di assistere ad una delegittimazione del direttore generale e del direttore del Dea” – conclude la nota del sindacato che chiede dunque delucidazioni in merito.