Ad Agropoli permane il caos e l’incertezza in merito alle elezioni amministrative del giugno 2022. Dopo la sentenza del TAR Salerno che aveva disposto l’annullamento delle elezioni in 4 sezioni e la riapertura, per le stesse sezioni, delle urne portando dunque alla sospensione dell’incarico da Sindaco di Roberto Mutalipassi, arriva ora un nuovo contro-ordine dal Consiglio di Stato che, nella giornata di ieri ha accolto il ricorso presentato dal sindaco Mutalipassi ed ah disposto la sospensione della sentenza del TAR almeno fino al prossimo 14 novembre, giorno in cui è prevista la camera di consiglio per la discussione nel merito.
Resta dunque ancora tutto da decidere sull’esito delle elezioni del 2022 dopo il ricorso presentato dal consigliere comunale Raffaele Pesce a seguito incongruenze riscontrate anche dal presidente della commissione elettorale sia su numero di schede vidimate che su numero di schede votate. Inoltre, sulla sezione 21, dai verbale emergono delle incongruenze sui numeri di voti assegnati a tutte le liste. Differenze di voti importanti in particolare per i candidati Pesce e Mutalipassi, seppur non tali da alterare l’esito del voto. In particolare per il ricorrente il TAR, nella sentenza, ha evidenziato come, al candidato Pesce non sono stati assegnati 47 voti dunque i voti validi sarebbero 104 rispetto ai 57 indicati. Per Mutalipassi, invece, sarebbero stati assegnati più voti rispetto agli effettivi dunque sarebbero 521 i voti validi e non 563 come invece assegnati, quindi 42 voti in più rispetto a quelli effettivi.
Differenze di voti sono state riscontrate anche per le liste degli altri candidati ossia La Porta a cui sarebbero stati assegnati 6 voti in più e Serra a cui invece, sarebbero stati assegnati 3 voti in meno. Questo per quanto riguarda una sola delle 4 sezioni che il TAR ha deciso di rimandare al voto. Una decisione che doveva comportare anche l’arrivo di un commissario prefettizio ad Agropoli che ieri, come stabilito, si era presentato presso gli uffici comunali per l’insediamento. Una cerimonia che, però, è stata interrotta dall’annuncio dell’accoglimento, da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato da Mutalipassi.
“Considerato – scrivono i giudici della seconda sezione del Consiglio di Stato – che ricorrono i presupposti della estrema gravità ed urgenza in relazione ai prospettati e medio tempore irreversibili effetti solutori che la gravata sentenza produrrebbe sugli organi democraticamente eletti di guisa che, in accoglimento della richiesta di misure cautelari monocratiche, appare opportuno che alla delibazione della istanza cautelare da parte del Collegio possa pervenirsi re adhuc integra (per questione non ancora compromessa) accoglie e sospende l’esecutività della impugnata sentenza fino alla prossima udienza camerale. Fissa, per la discussione, la camera di consiglio del 14 novembre 2023″.