Aggressione sanitari, approvato il decreto per l’inasprimento delle pene. Previsto l’arresto con condanna da 1 a 5 anni

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Sono sempre più frequenti i casi di aggressioni nelle corsi degli ospedali ed in particolare all’interno dei Pronto soccorso. Una situazione che, negli ultimi anni, ed in particolare dopo le misure restrittive adottate negli anni del covid, è diventata una vera e propria emergenza. In Italia, infatti, si contano centinaia di migliaia di aggressioni, almeno secondo i dati forniti dalla Federazione degli Ordini Professionali Infermieristiche che ha parlato di circa 130 mila operatori sanitari che, almeno una volta, sono stati vittime di aggressioni verbali e fisiche. Un numero dunque in crescente aumento che coinvolge anche il salernitano dove, in più occasioni, anche il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato dal Prefetto di Salerno Francesco Esposito, è stato chiamato ad affrontare, potenziando, in particolare in alcuni ospedali, il controllo da parte delle forze di polizia.

A supporto dunque degli operatori che si trovano troppo spesso vittime delle aggressioni da parte degli utenti o dei familiari degli stessi, arriva ora il provvedimento proposto dal Ministro della Salute Orazio Schillaci che prevede misure particolarmente restrittive nei confronti di coloro che aggrediscono il personale sanitario. Strette che prevederebbero finanche il carcere. Nel decreto, approvato dal Governo nelle scorse ore, si fa riferimento non soltanto alle aggressioni al personale sanitario sia medico che infermieristico, ma anche alle strutture sanitarie, laddove gli utenti si scaglino contro suppellettili arredi o altro, presente nella struttura sanitaria. Il decreto voluto dal Ministro della Salute al fine di rispondere alle aggressioni sempre più frequenti nei confronti degli assistenti sanitari in servizio all’interno degli ospedale, prevede un inasprimento forte delle pene a carico degli aggressori con modifiche al codice penale.

Tra le misure previste, il nuovo decreto stabilisce che, chi aggredisce all’interno di ospedali o strutture sanitarie il personale e gli operatori, oppure causa danni alle stesse strutture «è punito con la reclusione da uno a cinque anni» e rischia una multa fino a 10mila euro. Una misura che può anche aumentare laddove, ad agire, siano più persone. “Non vogliamo più assistere – sottolinea il Ministro della Salute Schillaci – a violenze nei confronti di donne e uomini del servizio sanitario, e neanche alla distruzione dei pronto soccorso e dei reparti».

Il decreto, inoltre,  dispone anche la modifica all’art. 380 del codice penale prevedendo l’arresto in flagranza di reato oppure in flagranza differita entro le 48 ore producendo documentazione video o fotografica a dimostrazione dell’avvenuta aggressione. Su questa modifica interviene il Ministro della Giustizia Nordio che spiega: «Si tratta di un arresto differito quando le ragioni di incolumità non consentano di effettuare l’arresto, che è possibile differire appena scoperti gli autori di questi reati. Chi lavora con grande sacrificio nei laboratori, nei pronto soccorso o simili, – aggiunge inoltre Nordio – si pone al servizio del cittadino nel momento più delicato dell’esistenza individuale, quello della cura della salute. Che vengano malmenati, aggrediti e offesi o che vengano devastati strumenti e ambienti essenziali per la cura delle malattie è assolutamente intollerabile»

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