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A pochi giorni dal voto il presidente provinciale di Salerno delle Acli Gianluca Mastrovito traccia un bilancio dell’attività svolta dalle Acli provinciali che nei quattro collegi salernitani hanno organizzato incontri con i candidati mantenendo “viva la pedagogia della proposta politica […] consentendoci cosi di rilanciare la nostra vocazione di movimento popolare, capace di tradurre in proposte ed idee, un’azione sociale che si alimenta nel prestare ascolto ai mutevoli bisogni dei cittadini”. Per il presidente Mastrovito ad oggi l’unica certezza è che “comunque vada, si porrà termine alla campagna elettorale più brutta di sempre, che ha nella brevità e rudezza culturale degli accadimenti registrati in giro nel Paese, i suoi migliori tratti distintivi”. Le Acli con le iniziative messe in campo sono state le uniche a – scrive Mastrovito – “tenere insieme fisicamente le diverse forze politiche in campo, permettendoci così di favorire il confronto e l’incontro tra la politica e le persone, di cogliere che tra la faziosità politica e lo sterile disimpegno, c’è una terra di mezzo che vuole agire scelte responsabili e riconoscersi attorno ad un’idea di democrazia”. “Per tali ragioni – prosegue il numero delle Acli provinciale – ringrazio i tanti candidati che hanno accolto il nostro invito, che hanno scelto di esserci senza nascondersi nei silenzi imbarazzanti o nelle formule di circostanza che hanno il sapore della rinuncia, della incapacità di esistere politicamente o peggio della supponenza di chi pensa abbia già vinto”. Per quanto riguarda le Acli – aggiunge il presidente – si sono fatte un’idea molto chiara delle forze in campo, della loro organizzazione e capacità di agire i processi, della credibilità di chi è stato chiamato a rappresentare i programmi, che non sono mai neutri rispetto ai valori”. “Di certo il voto segnerà la chiusura della tornata elettorale, ma – conclude la nota – darà inizio ad una stagione nuova, a cui non ci si può sottrarre dal costruirla, proprio a partire dall’esercizio di un diritto a cui non dobbiamo rinunciare, di una responsabilità da agire senza così abdicare al profilo dell’analfabeta politico di brechtiana memoria. Vogliamo da protagonisti partecipare a questa costruzione, continuando ad essere una bella esperienza di partecipazione e spazio di formazione di coscienze adulte”.