{vimeo}98020728{/vimeo}
Il gruppo di lavoro monitoraggio della riforma della geografia giudiziaria ha presentato la sua relazione sull’esito dell’accorpamento del tribunale di Sala Consilina a quello di Lagonegro. Andando ad analizzare la relazione però, sorgono alcuni dubbi. Innanzitutto, per il gruppo di lavoro ministeriale, l’accorpamento è stato realizzato senza alcuna criticità riuscendo, la sede di Lagonegro, ad offrire la disponibilità allocativa e quindi ad ospitare senza difficoltà il personale di magistratura, amministrativo nonché le risorse degli uffici giudiziari. Già quindi dalle prime parole si comprende come non si abbia una visione realistica della situazione dimenticando che fascicoli e suppellettili provenienti da Sala Consilina sono stati allocati fuori dal Palazzo di Giustizia lagonegrese, ricordiamo il famoso parcheggio. Le uniche criticità riscontrate dalla commissione di monitoraggio sono le reazioni del territorio valdianese contrari al cambio di distretto. La relazione, a questo punto, evidenzia le ragioni che hanno spinto verso l’accorpamento dei due tribunali ubicati in distretti diversi. Citando al regola dei 3 tribunali, in Basilicata vi era la necessità di sopprimerene uno tra Melfi e Lagonegro entrambi con un bacino di utenza inferiore ai 100 mila abitanti. Atteso che Melfi è più vicino a Potenza e quindi poteva essere accorpato, restava il problema del Tribunale di Lagonegro che non poteva essere soppresso per il rispetto della norma che impone non meno di 3 tribunali per distretto ma che non saavrebbe comunque rientrato negli standard previsti. Per ciò che riguarda il distretto di Salerno, anche in questo caso andava sacrificato un Tribunale. La scelta su Sala Consilina è ricaduta in base al bacino di Utenza, che sembra nettamente inferiore a quello di Vallo della Lucania, il primo con bacino di utenza di circa 87 mila abitanti e il secondo di circa 124 mila abitanti. Da evidenziare che per il gruppo di lavoro di monitoraggio Lagonegro serviva un bacino di 89 mila abitanti quindi dalla relazione sembra quasi che il tribunale lagonegrese doveva essere più grande rispetto al presidio giudiziario del Vallo di Diano e Golfo di Policastro. Per ciò che riguarda i carichi di lavoro la commissione evidenzia solo i dati del Foro di giustizia salese, dimenticando di riportare quelli del Tribunale di Lagonegro. Quindi mentre di Sala Consilina riporta il volume d’affari con le cause civili e penali e la produttività pro-capite, non vi è alcun cenno sui dati di redditività e volume d’affari di Lagonegro. Come mai? Dulcis in fundo, nella relazione si fa cenno ad una richiesta pervenuta in sede ministeriale da parte di non si sa chi, che avrebbe voluto Sala Consilina accorpato al Tribunale di Vallo della Lucania. Il gruppo di lavoro segnala come le distanze di Sala Consilina da Lagonegro e da Vallo della Lucania sia a vantaggio di Lagonegro con 35 km rispetto a Vallo della Lucania con 85 chilometri. Chi ha portato sul tavolo del gruppo di lavoro la richiesta di accorpamento a Vallo della Lucania? Non esisteva una relazione della Commissione giustizia al Senato che richiedeva l’accorpamento della sede distaccata di Eboli a Sala Consilina anche per alleggerire il carico di lavoro del Tribunale di Salerno? Unica piccola e flebile nota positiva in questa relazione decisamente non a favore del Vallo di Diano, la si può riscontrare nella parte conclusiva della relazione del gruppo di lavoro di monitoraggio della geografia giudiziaria in cui, si legge testualmente “Attesa la lamentata incapienza del Tribunale di Lagonegro da parte degli esponenti del territorio di Sala Consilina, pare comunque opportuno che sia disposta una ispezione tecnica sul punto per verificare la consistenza e l’adeguatezza dell’allocazione dello stesso rispetto al nuovo assetto conseguito alla revisione, alla luce dei parametri normativi di cui alla l.191\2009 come modificata dal D.L.95\2012 per la riduzione della spesa pubblica”