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Salerno-Reggio Calabria, lo svincolo di Padula a tutti i costi
Quando si parla di opere incompiute, il primo pensiero va alla più famigerata delle infrastrutture italiane: la Salerno-Reggio Calabria. In tanti avevano assicurato la chiusura dei cantieri entro la fine del 2013.Persino il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, a maggio dello scorso anno, appena avuta la notizia della nomina a vice ministro alle Infrastrutture (assegnazione mai ottenuta), assicurò ogni sforzo per completare l’arteria meridionale. Prima di lui, fu l’ex ministro Corrado Passera a mostrare fin troppo ottimismo, assicurandone l’ultimazione per il 2013. La verità è che, per terminare la Salerno-Reggio Calabria, sono necessari oltre 3 miliardi di euro. Soldi che serviranno a completare i restanti 58 chilometri di autostrada e a realizzare nuovi svincoli, inizialmente non previsti nel progetto. Tra questi, anche il tanto annunciato nuovo svincolo Padula-Buonabitacolo, da realizzare all’altezza del chilometro 103 dell’arteria. Il progetto dell’Anas prevede la delocalizzazione dell’attuale uscita autostradale, posta ai confini tra Buonabitacolo e Padula, verso un’area esclusivamente di quest’ultimo paese del Vallo di Diano.
I soldi non bastano mai
Per costruire quest’opera serviranno 31 milioni di euro. Ai quali si aggiungeranno i 26,5 milioni necessari per realizzare lo svincolo già approvato di Sala Consilina Sud, previsto in località Trinità. Anche se non è ancora chiaro da dove arriveranno tutte queste risorse, visto che l’autostrada non è ancora terminata perché mancano i fondi.
Finora sono stati spesi 10,5 miliardi. Ma servono ancora 3 miliardi per completarei lotti non finanziati, i nuovi svincoli e chiudere i contenziosi con le imprese.
I nuovi svincoli
Soldi o non soldi, a quanto pare, il nuovo svincolo Padula-Buonabitacolo si farà, visto che il 23 dicembre scorso l’Anas ha depositato l’istanza per la valutazione di impatto ambientale.Ancora più sicuro viaggia lo svincolo di Sala Consilina Sud, dopo il parere positivo della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale.
I progetti
Dopo la benedizione ministeriale, i progettisti si metteranno a lavoro per definire i dettagli tecnici delle opere, le aziende si prepareranno a mettere le mani sugli appalti e i sindaci fisseranno la data per il taglio del nastro. In quanto ai soldi, una soluzione si troverà. A qualsiasi costo.
Elia Rinaldi
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