23 maggio, 32 anni dall’attentato di capaci. L’associazione Joe Petrosino celebra la giornata della legalità

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Il 23 maggio del 1992 la strage di Capaci che risvegliò le coscienze sul tema della malavita organizzata. Una strage che costo la vita al Giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. Un triste pagina della storia italiana che vede l’Associazione Internazionale Joe Petrosino in prima linea per celebrare questa giornata dedicata alla memoria dei giudici antimafia Falcone e Borsellino ma soprattutto alla diffusione dei temi della legalità. L’associazione presieduta da Pasquale Chirichella, dunque, si dice vicina a tutti i familiari, ai testimoni di giustizia, alla Magistratura e alle forze dell’ordine oltre che alla società civile, impegnata costantemente nella diffusione dei temi della legalità e di lotta a tutte le mafie.

“La nostra associazione -scrivono in una nota – è attiva a Padula dal 1999 con l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze nella diffusione della cultura della legalità sotto ogni aspetto e in linea prioritaria mediante la figura del celebre poliziotto italo americano Joe Petrosino che ebbe i suoi natali proprio in Padula, oggi in occasione della giornata della legalità, ricordando il 23 maggio per il XXXII Anniversario dell’esecrabile strage mafiosa di Capaci, rinnoviamo ed invitiasmo tutti a rinnovare il proprio impegno a coltivare la memoria dei giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, degli agenti della Polizia di Stato Antonino Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, e di tutti i martiri della giustizia e della fede, donne e uomini delle Istituzioni, servitori dello Stato, preti, professionisti o semplici cittadini.

Il loro esempio – sottolinea in particolare il presidente Chirichella – ci chiede di essere insieme nel credere che la morte non potrà mai rappresentare l’ultimo stadio di una testimonianza che resta indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti, ispirandoci a rimanere al fianco e a sostenere senza esitazioni ed oltre ogni ostacolo chi oggi continua a combattere e a resistere, in prima linea o in silenzio, come i testimoni di giustizia, i familiari e gli instancabili costruttori di legalità e di pace, contro i fautori della malavita, dell’illegalità e del disordine sociale”.

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