L’antichissima e pregiatissima biblioteca della Certosa di San Lorenzo a Padula, aperta al pubblico in via del tutto eccezionale per la due giorni di Giornate Europee del Patrimonio. Un appuntamento voluto dal Consiglio Europeo e dalla Commissione Europea al fine di valorizzare quei siti storici che non sono accessibili sempre ma, per la loro delicatezza necessitano dunque di limitarne gli ingressi a visitatori e turisti.
Tra questi siti così prestigiosi c’è anche la Biblioteca certosina realizzata nella metà del 1700 con una pavimentazione maiolicata che resta tuttora la stessa e in gran parte intatta e pertanto ce necessita di essere tutelata e di ridurne al massimo gli ingressi per la delicatezza della pavimentazione. Altro particolare della Biblioteca è l’unica possibilità di acceso che è costituita dalla famosissima scala elicoidale che rappresenta un unicum per la sua caratteristica forma a ventaglio con gli scalini, 38 in tutto, che si reggono tra di loro unicamente da un cordolo ricavato direttamente dagli stessi gradini. Per le Giornate Europee del Patrimonio, dunque, chi ha avuto modo di visitare la magnifica Certosa di San Lorenzo, tra le più grandi d’europa, ha avuto anche modo di calpestare la splendida scala elicoidale del 1700. Ma non è tutto.
La biblioteca della Certosa rappresenta una delle biblioteche storiche più importanti d’Italia. Ai tempi di massimo splendore del monumento certosino, conservava al suo interno circa 20 mila volumi trattanti una infinita varietà di argomenti. Di questi, purtroppo, dopo l’arrivo nel Regno delle Due Sicilie dell’esercito francese, ne rimasero soltanto 2000 di cui, solo in parte è stato possibile recuperare e, molti di questi, sono conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. Alcuni di questi volumi, antichissimi, sono comunque stati lasciati presso la biblioteca della Certosa di San Lorenzo dove, in questo fine settimana, è stato possibile ammirare. Un’apertura straordinaria che ha mostrato dunque un altro angolo prezioso del settecentesco monumento certosino la cui realizzazione è stata voluta dal Principe Tommaso Sanseverino con l’edificazione che ebbe inizio nel 1300 e sottoposta nei secoli a numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione almeno fino al 18esimo secolo quando poi fu abbandonata dai monaci dopo l’Unità d’Italia