C’è fermento nel Vallo di Diano dopo le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio che, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, ha annunciato l’intenzione del Governo Meloni di rimettere mano alla Riforma della Geografia Giudiziaria che, nel 2013, aveva cancellato numerosi presidi giudiziari con accorpamenti delle circoscrizioni.
Una riforma che aveva sancito la chiusura del Tribunale di Sala Consilina, accorpato fuori regione, fuori corte d’appello e nonostante il Vallo di Diano fosse un’area a rischio per le possibili infiltrazioni malavitose a cui è sottoposto vista la posizione geografica che lo vede territorio di cerniera tra la camorra, la ‘ndrangheta e la sacra corona unita. Una soppressione in barba ai principi previsti nella legge delega e che, nel 2012, quando fu assunta la decisione dall’allora Governo Monti, e definitivamente confermata con il Governo Letta, aveva quindi chiuso l’attività del foro di giustizia salese, accorpato al tribunale di Lagonegro, in altra regione, nonostante la legge delega prevedeva accorpamenti entro la stessa provincia, in altra corte d’appello, nonostante la legge delega chiedeva accorpamenti entro la stessa corte d’appello, e senza tener conto dei rischi di infiltrazioni malavitose che, invece, la legge delega, individuava come criterio da sottoporre a verifica prima di stabilire la soppressione.
La riforma della geografia giudiziaria era stata decisa in ottica di spending review, quindi sperando che, la cancellazione dei presidi di giustizia potessero apportare un significativo risparmio per le casse dello Stato. Cosa che, secondo quanto emerso anche nel corso dell’interrogazione parlamentare in cui si è pronunciato Nordio, non sarebbe stata raggiunta e lasciando perplessità sulla validità della riforma stessa anche in riferimento alla tutela della giustizia nelle aree di prossimità.
Analisi e dichiarazione, emerse nel corso del question time dello scorso 12 aprile a risposta dell’interrogazione dell’On. Bagnasco e che riaccendono le speranze per il Tribunale di Sala Consilina. Speranze che però vanno alimentate con azioni forti e decise del territorio e che, secondo quanto emerge, potrebbero arrivare a breve con il Comune di Sala Consilina che, attraverso la prossima indizione di un consiglio comunale ad oc dedicato al temache si svolgerà a stretto giro, si sta già attivando per individuare azioni da porre in essere per chiedere una revisione della decisione sulla chiusura del Tribunale salese e appoggiando quindi le iniziative che sta portando avanti il consigliere regionale Corrado Matera che, oltre alla proposta di legge presentata ed approvata in consiglio regionale ed inviata al Governo, si sta adoperando anche con altre iniziative finalizzate ad ottenere l’attenzione del Governo sulla questione.