Taglio di faggi a Piaggine. “Salviamo il Cervati”, l’appello di associazioni e cittadini

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12 associazioni e 20 liberi cittadini hanno sottoscritto finora il documento “Salviamo il Cervati”.

Le Località Temponi – Acqua che suona nel Comune di Piaggine sono interessate da tagli di faggio ad alto fusto. E lo scorso 1^ novembre c’è stata una iniziativa per protestare, chiedere la fine immediata dei tagli e di essere messi a conoscenza di quanto autorizzato.

“La vicenda – dicono i promotori, tra i quali Italia Nostra e Gruppo Escursionistico Trekking Vallo di Diano – evidenzia la scarsa cultura dei nostri amministratori verso la conservazione e la valorizzazione di un’Area naturale protetta, (anche) meta turistica e di tornaconto economico. L’area in questione è definita area SIC e ZPS del Monte Cervati quale sito naturale tra i più importanti della Comunità europea, Zona B1, ambito di elevato pregio naturalistico del Piano del Parco e, ancora, area interessata dall’attraversamento del sentiero trans-europeo E1, del Sentiero Italia e da alcuni sentieri ufficiali del Parco. Il Comune di Piaggine – raccontano – ha autorizzato tagli boschivi nell’agosto del 2010, nell’autunno 2013 e a settembre 2023”. Quest’ultimo fu bloccato nel maggio 2020 a seguito di un esposto-diffida fatto dalle due associazioni. “Nonostante le asserite autorizzazioni (del Parco N.C.V.D.A., della Regione Campania settore forestale), a nostro parere – spiegano – sul Cervati si sta operando in maniera non rispondente alla normativa vigente”.

“Ad oggi sul monte Cervati, nell’ambito del Comune di Piaggine – raccontano – sono state abbattute alcune migliaia di alberi di faggio ad alto fusto in un territorio di circa 110 ettari tra le località Piana degli Zingari, Temponi e Acqua che Suona”.

La manifestazione dello scorso 1^ novembre ha avuto come scopo quello di denunciare quanto sta avvenendo in quella zona e di sensibilizzare cittadinanza e istituzioni. “È stato abbattuto un gran numero di alberi, di cui diverse decine di dimensioni monumentali – dicono – anche fuori particella e oltre i 1500 metri sul livello del mare (limite massimo stabilito dal PAF del Comune di Piaggine)”. Denunciano anche “l’uso fuori pista di esbosco di mezzi meccanici per il recupero della massa legnosa”. I sottoscrittori del documento “Salviamo il Cervati” ritengono che “questo Parco riconosciuto come Patrimonio Mondiale Unesco, Riserva di Biosfera MAB e Geo-Parco debba mirare ad uno sviluppo eco-sostenibile nel rispetto della normativa vigente sulle aree protette, senza stravolgere l’equilibrio ambientale, forestale e paesaggistico, scongiurando ulteriori tagli di bosco o altri interventi, come la realizzazione di strade asfaltate in alta montagna, in contrasto con la tutela e salvaguardia del patrimonio naturalistico”.

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