E’ partita la corsa tra gli insegnanti ed il personale tecnico-amministrativo per essere in regola con l’obbligo vaccinale anti-Covid previsto dal decreto legge dello scorso 26 novembre. C’è preoccupazione per una parte del personale scolastico, che dovrà farsi trovare pronto alle nuove disposizioni entro il 15 dicembre, dopodomani.
Sul punto, secondo il sindacato Gilda degli insegnanti l’obbligo deciso dal governo “è discriminatorio nel confronto con altre categorie lavorative, sia pubbliche che private”. Per contrastare questa tesi l’esecutivo ha inserito nella relazione illustrativa che accompagna il decreto alcune sentenze della Consulta e del Consiglio di Stato, che dimostrano come la scelta di prevedere dal 15 dicembre la terza dose obbligatoria per il mondo della scuola e le forze dell’ordine sia perfettamente in linea con la Costituzione.
Tra le altre, viene citata la sentenza n. 218 del 1994 della Corte Costituzionale, la quale stabilisce che il diritto alla tutela della salute porta con sé “il dovere dell’individuo di non ledere né porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell’eguale protezione del coesistente diritto degli altri”.