Mondo della scuola salernitana in fermento tra esami di maturità e le novità introdotte dal governo in tema di dimensionamento scolastico. Domani si torna a scuola per gli esami più importanti dei ragazzi delle superiori che, alle ore 8,30, saranno in aula per la prima prova scritta, uguale per tutti gli indirizzi ossia la prova di italiano. Giovedì 22 giugno sarà invece il momento della secondo prova che, vedrà la novità per gli istituti di nuovo ordinamento dove la seconda prova scritta sarà incentrata sulle competenze e sui nuclei tematici.
Per gli istituti dove è prevista la terza prova ossia EsaBac ed EsaBac Techno appuntamento per i ragazzi il 27 giugno. Intanto, nei giorni scorsi le commissioni d’esame si sono insediate e, da quanto emerge, pare che, nel salernitano, si registrino numerose rinunce sia da parte di membri delle commissioni che di presidenti. Secondo quanto riportato da Il Mattino, alla fase di insediamento delle 396 commissioni nel salernitano, si è registrata l’assenza di 150 professori-commissari prevalentemente nelle materie di inglese e italiano e di 25 presidenti che dovranno ora essere sostituiti entro domani. Corsa contro il tempo, dunque, in vista del suono della campanella. Intanto la scuola, resta comunque al centro del dibattito anche per un altro tema che preoccupando in particolare i territori delle aree interne dove si registra un calo nelle iscrizioni.
A partire dall’autunno 2024, sono previste azioni di accorpamento dei diversi istituti scolastici che dovranno avere come numero minimo di alunni iscritti 900 rispetto ai 600 attuali. Una riforma che ha fatto discutere parlando del rischio di perdita di numerosi posti di lavoro per il personale ATA oltre che docenti, in particolare per l’area a sud del salernitano dove si teme possano verificarsi i più consistenti cambiamenti sia per il Cilento che per il Vallo di Diano.
Ipotesi su cui il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, con una nota stampa, fa chiarezza sottolineando: “Non ci sarà nessuna chiusura degli Istituti scolastici, nessuna soppressione con conseguente sacrificio di alunni, personale docente e personale non docente. La razionalizzazione è un fatto burocratico che riguarda le direzioni didattiche”. Non manca poi di attaccare il presidente della Regione Vicnezno De Luca e il PD: “È paradossale sentir parlare di disantropizzazione delle aree interne, di mancanza di personale ATA, di disagi e discriminazioni per i cittadini della parte sud della provincia di Salerno alla luce dell’atteggiamento di De Luca per il quale il Cilento e il Vallo di Diano praticamente non esistono. Sono stati al governo nazionale per dieci anni e al governo della regione per otto anni e sono costretti a raccontare che sei mesi di governo Meloni mettono a rischio il paradiso che avevano realizzato”.