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Nel settembre 2013 chiude definitvamente le sue porte il Tribunale di Sala Consilina. Una chiusura che ancora oggi pesa e di cui si recepiscono forti i danni anche e soprattuto economici. Nel 2013 il Comune allora guidato da Gaetano Ferrari presentò ricorso al TAR contro la struttura ospitante di Lagonegro ritenuta non idonea. Perchè il ricorso fosse valido e quindi discutibile era necessario però vi fosse la controfirma di persone direttamente interessate e quindi che potessero ricevere eventuale danno dal trasferimento nella struttura ritenuta non sicura. Il Comune, tramite il suo avvocato Katia Nola, coinvolse gli avvocati che si trovavano, come ormai da diversi mesi, in presidio permanente davanti alla struttura del Tribunale. Gli avvocati, accettarono di apporre le loro firme necessario per il prosieguo dell’Iter e quindi appoggiare l’iniziativa, solo dopo aver ricevuto rassicurazioni in merito al pagamento delle spese che, l’allora sindaco e vice sindaco, rispettivamente Gaetano Ferrari e Domenico Cartolano, come promesso si accollarono. Tutto però cambia con l’arrivo della nuova amministrazione guidata da Francesco Cavallone, avvocato e in quel periodo assessore, peraltro presente al momento della delibera di presa in carico totale delle spese per il ricorso, con giunta tenutasi a distanza di 10 giorni dalla chiusura. Lo scorso anno la richiesta, come da prassi giuridica di un ulteriore versamento delle spese di ricorso. Spese che però questa volta, sembra che l’Amministrazione comunale si sia rifiutata di pagare, nonostante una delibera esistente. Gli avvocati inoltre lamentano anche comportamenti negligenti da parte della stessa amminitrazione comunale che, non effettuando il pagamento come dovuto, ha fatto si che le spese lievitassero con iscrizione al ruolo di Equitalia che, da una somma iniziale di euro 1350,00 ha notificato agli avvocati l’importo di spesa di 4270 euro, dimenticando peraltro di avvisare gli avvocati a cui era stato chiesto di sottoscrivere il ricorso della spesa da sostenere e del fatto che l’amministrazione si era rifiutata di pagare. Gli avvocati hanno definito avvilente e mortificante la presa di posizione dell’amministrazione comunale nei confronti non di avvocati ma in qualità di cittadini che ora sembra abbia fatto sapere agli stessi, di non avere alcuna intenzione di effettuare il versamento di quanto dovuto