Regione Campania. La corte dei conti boccia il bilancio 2013 e il disavanzo supera i 3 miliardi di euro

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La Sezione Regionale della Corte dei Conti  con decisione n.285 dello scorso 27 giugno e depositato l’8 luglio ha rilevato un disavanzo ulteriore di quasi due miliardi di euro sul rendiconto 2013 della Regione Campania. Nella delibera, i magistrati contabili certificano una serie di irregolarità che hanno ripercussioni sul bilancio: “l’inesigibilità/insussistenza dei residui atti finali per 578 milioni di euro” e poi “l’errata contabilizzazione dei vincoli pari a 1 miliardo e 400 milioni di euro”: in totale 1 miliardo e 900 mila in più del previsto. In definitiva, scrivono i magistrati di controllo, “su un disavanzo finanziario sostanziale di euro -1.486.962.298,31 gravano ulteriori componenti negative per 1.993.102.971,27 euro, per cui il risultato di amministrazione va rideterminato in euro -3.480.065.269,58″. Tra le note positive, il rispetto del Patto di Stabilità interno e il risanamento della Sanità. Stefano Caldoro, nel 2013 presidente della giunta regionale, non si sente sotto accusa ma ricorda: “Sono partito con l’ispezione del Mef con un disallineamento di 5 miliardi: ho ereditato un gravissimo squilibrio di bilancio quando mi sono insediato nel 2010, nel 2011 e 2012 abbiamo provveduto a ripuliture fino a 3 miliardi- Quando De Luca parla di 1 miliardo e 900 milioni in più, parla – sottolinea Caldoro – di un campionato che ho giocato io fino al pareggio di bilancio 2015 certificato dal Mef”.

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