Postiglione. Omicidio D’antuono. Chiesti 18anni in appello

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Il 30 novembre 2014 a Postiglione Cosimo Pagnani uccise l’ex moglie Maria D’Antuono accoltellandola. Un fatto sconvolse la comunità di Postiglione e di Sicignano degli Alburni (cittadina di cui è originario l’uomo) e che è stato reso ancora più increscioso dal fatto che l’allora 32enne avesse, dopo l’omicidio, pubblicato sul proprio profilo facebook la frase “Sei Morta”, riferendosi alla ex compagna uccisa. Ieri il sostituta procuratore generale Antonella Giannelli, che rappresenta l’accusa ha chiesto la riduzione della pena a 18 in virtù dello sconto di pena previsto dal rito abbreviato. Per il Procuratore Generale non sono configurabili le aggravanti dei futili motivi né dell’omicidio collegato alle finalità di maltrattamento. Pagnani e la moglie si erano lasciati all’incirca da un anno al momento dell’omicidio. Dalla loro unione era nata una figlia che in seguito alla separazione era stata affidata alla madre. Nel maggio 2014 Pagnani era stato denunciato dall’ex moglie perché aveva portato con sé la piccola a Monaco di Baviera dove aveva trovato un lavoro temporaneo nelle poste. Subito dopo era rientrato in Italia, restituendo la bimba alla donna. La D’Antuomo dopo la separazione si era legata sentimentalmente ad un altro uomo e questo avrebbe reso ancora più forti i dissidi tra i due ex coniugi fino al triste epilogo del 30 novembre 2014. Venerdi, dopo l’arringa finale dall’avvocato difensore, i giudici pronunceranno la sentenza. 

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