Perdifumo, parlano i tre dissidenti: la scelta più responsabile è stata dimettersi

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Si è chiusa lo scorso 19 settembre la lunga era targata Vincenzo Paolillo a Perdifumo. Sei consiglieri comunali su 11, 3 della maggioranza e 3 dell’opposizione, hanno rassegnato le dimissioni sfiduciando il sindaco a due anni dalle ultime elezioni. A reggere provvisoriamente l’Ente è arrivato il Commissario Prefettizio: si tratta del Viceprefetto Roberto Amantea.

Ora per i dissidenti Clelia Botti, Nazario Matarazzo e Vincenzo Vigorito è tempo di parlare e affidano le ragioni della loro scelta a un manifesto.

“Avevamo espresso il nostro disagio da tempo – scrivono – Nei molti incontri che abbiamo avuto non abbiamo mai visto una volontà di ricominciare insieme in modo diverso, di offrire un cambiamento rispetto a un modo di governo che non abbiamo mai condiviso. C’è sempre stato uno scarso confronto. Ci saremmo aspettati un approccio politico decisamente più aperto e democratico, volto alla pianificazione e non solo alla risoluzione delle emergenze. Le riunioni sono state imbarazzanti. Noi cercavamo di sottolineare la necessità di avere una nuova visione e, in base a questa, organizzare la nostra azione di governo. Un buon sindaco avrebbe gestito diversamente la crisi nella sua maggioranza, avrebbe fatto scelte coraggiose e rispettato le diverse sensibilità. Continuare a enfatizzare la presenza fisica dell’amministrazione ci sembra fuorviante. Il ruolo di un consigliere comunale non è quello di sostituire gli uffici o di occuparsi delle questioni più operative ma di rendere l’amministrazione efficiente pianificando e fornendo le giuste direzioni politiche. Inoltre, per onestà, il vicesindaco dimissionario Botti è sempre stato presente fino alle dimissioni ma ci sono state molte difficoltà dovute alla mancanza di collaborazione. Gli altri consiglieri, nonostante i loro impegni lavorativi, hanno chiesto più volte riunioni regolari per rimanere informati e partecipare alla vita dell’ente”.

“E poi sarà così negativo il periodo di commissariamento?” si chiedono. “Ricordiamo ai cittadini – dicono – che gli uffici potranno continuare a svolgere il loro lavoro e che avremo le stesse opportunità riguardo al Pnrr soprattutto con un commissario così competente. Data la situazione e la crisi insanabile, la scelta più responsabile – dicono in conclusione – è stata quella di dimettersi”.

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