Omicidio Pascuzzo, cadono le aggravanti: Karol Lapenta condannato a 18 anni per l’omicidio di Antonio Pascuzzo

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Non sussistono le aggravanti dei futili motivi, della premeditazione e dell’efferatezza. Karol Lapenta, oggi 19enne, condannato a 18 anni di reclusione per l’omicidio del coetaneo Antonio Pascuzzo avvenuto a Buonabitacolo nell’aprile del 2018. Ieri presso il Tribunale di Lagonegro si è tenuta l’ultima udienza con le discussioni delle parti. Pena dell’ergastolo la richiesta della procura che ha sostenuto la tesi secondo cui l’autore dell’omicidio era capace di intendere e di volere sostenendo anche le aggravanti della premeditazione e dell’efferatezza.

Aggravanti che, l’avvocato della Difesa Michele Di Iesu ha poi smontato, evidenziando invece come il Lapenta, al momento dell’omicidio, si trovava in una condizione di incapacità di intendere e di volere, soffrendo di un disturbo mentale grave che ha influito sul comportamento e sull’azione delittuosa. I fatti risalgono all’aprile del 2018. Antonio Pascuzzo il 6 aprile esce di casa per non fare più ritorno. Di lui si perdono le tracce e si intensificano le ricerche con le telecamere della Rai che si interessano della vicenda. Il corpo di Antonio Pascuzzo viene rinvenuto privo di vita dopo 8 giorni in un fossato nei pressi della palestra comunale di Buonabitacolo, colpito da 6 coltellate. Chiare le cause del decesso per i carabinieri che, dopo poche ore hanno fermato il coetaneo Karol Lapenta che ha confessato il delitto.

All’origine del gesto ci sarebbero motivi legati alla droga. Antonio Pascuzzo, infatti, era già noto alle forze dell’ordine che, pochi mesi prima lo avevano tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Secondo quanto emerso nell’ambito delle indagini pare che l’autore del delitto voleva impossessarsi di un modesto quantitativo di droga in possesso del Pascuzzo. Dopo poco più di un anno e mezzo di dibattimento per la richiesta da parte della difesa del rito abbreviato, ieri la decisione del giudice che ha ritenuto fondate le posizioni avanzate dalla difesa sull’insussistenza delle aggravanti e ha ritenuto ammissibile l’ipotesi di semi infermità mentale dell’accusato. Intorno alle 19,00 la camera di consiglio si è sciolta e il giudice ha esposto la sua decisione condannado Karol Lapenta a 18 anni di reclusione per l’omicidio di Antonio Alexander Pascuzzo. Cadute le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e dell’efferatezza su cui l’accusa aveva basato la sua richiesta di ergastolo.

Anna Maria CAVA

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