Un ufficiale giudiziario è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a seguito dei fatti emersi in conseguenza di approfondite indagini disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera inferiore. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’uomo che prestava servizio presso lo stesso tribunale si è reso responsabile dei reati di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione in atti giudiziari.
I fatti farebbero riferimento a presunte violenze sessuali commesse dall’indagato, per i quali resta comunque da considerare la presunzione di innocenza, nell’ambito di procedimenti di ufficio ai danni di donne in condizione di gravissimo disagio socioeconomico, ponendo le stesse di fronte alla prospettiva di una immediata esecuzione di sfratto in caso di mancata soggezione alle pretese sessuali dell’uomo. Nel corso delle indagini, che hanno visto impegnati i carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore e il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del Gruppo Tutela Entrate della Guardia di Finanza di Salerno, è emerso anche il coinvolgimento di altre figure quali imprenditori ed avvocati oltre che privati cittadini che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero manifestato una immediata disponibilità nella formulazione o nell’accettazione delle proposte corruttive.
La gravità dei fatti, secondo l’ipotesi accusatoria della Procura di Nocera Inferiore, confermata dal Giudice delle Indagini Preliminari, attiene in particolare alla circostanza che, i fatti in questione, sono ascrivibili ad un operatore dell’apparato giudiziario a cui era demandata la fase decisiva di un procedimento civile relativo all’esecuzione forzata finalizzato ad assicurare ad una parte risultata vittoriosa di prendere possesso del bene della vita anelato. A carico dell’Ufficiale Giudiziario, inoltre è stata applicata la misura cautelare di sequestro preventivo di beni per un valore di 150 mila euro tra titoli, depositi ed un motoveicoli, ritenuti dal GIP incompatibili con le fonti di reddito fruite dall’indagato. L’uomo, è stato dunque sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Misura ritenuta meno afflittiva dalla Procura della Repubblica rispetto a quella richiesta e, pertanto, la stessa Procura, ha presentato appello.
“L’eseguita attività – spiegano dalla Procura di Nocera Inferiore – testimonia il costante impegno profuso dall’ufficio, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza a salvaguardia del buon andamento dell’amministrazione della Giustizia a tutela dei cittadini, la cui cooperazione nella segnalazione e denuncia di fenomeni criminale all’interno della Pubblica Amministrazione è decisiva affinché possano effettivamente essere perseguite e represse condotte di mercinomio dei pubblici poteri.