L’Asl Salerno ci riprova, c’è un nuovo avviso per reclutare medici “a gettone”

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L’Asl Salerno è sempre a corto di personale, in estate la carenza di medici è avvertita ancora di più vista anche la necessità di garantire al personale dipendente il dovuto periodo di ferie il che determina una ulteriore criticità che condiziona la corretta erogazione dei livelli essenziali di assistenza

Gli uffici di via Nizza hanno quindi indetto un nuovo avviso per reclutare, con prestazioni autonome, specialisti in Cardiologia, Neurologia, Neurochirurgia, Ortopedia e traumatologia, Ostetricia e Ginecologia.

L’Azienda – si legge nell’avviso – per colmare le carenze esistenti ha indetto appositi bandi di concorso ma si è dovuto constatare che per alcune discipline non è stato possibile coprire tutti i posti messi a concorso mentre, per le discipline per le quali il reclutamento ha avuto esito positivo, il personale reclutato non potrà prendere servizio prima di settembre / ottobre prossimi.

I tempi burocratici dei concorsi pubblici, quindi, non hanno garantito le assunzioni necessarie, e l’Azienda ha deciso di reclutare professionisti a “gettone” tramite avvisi pubblici. Come è successo con varie deliberazioni il 20 e il 29 giugno e il 10 luglio. E, a metà luglio, avevano risposto in 22. Non bastano anche perché per alcune discipline, per motivazioni di vario genere come la mancanza di domande d’interesse, la mancata formalizzazione dell’incarico, sono esigui i reclutamenti effettuati, motivo per il quale si rende necessario riproporre apposito avviso. Il quarto, in questa estate 2023.

Anche per quest’ultimo avviso l’incarico, fino a un massimo di 38 ore settimanali, per un compenso pari a 60 euro l’ora, durerà fino al prossimo 30 settembre.

Il problema della mancanza di medici riguarda molti reparti del Luigi Curto di Polla e molte strutture sanitarie dell’Asl Salerno. Il ricorso a medici specialisti è finalizzato a garantire una normale turnazione al personale dirigente attualmente impegnato e a consentire di poter assicurare allo stesso la fruizione delle ferie estive. Che per i pazienti vuol dire garantire la corretta erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

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