Approvato il Dl Sud, introduce una serie di misure per il rilancio dell’economia nelle aree del Meridione del Paese.
Prevede, tra le altre cose, che il Sud Italia diventi una Zes unica, riorganizza le modalità di speda del Fondo Sviluppo e coesione, prevede fondi ai Comuni per aiutare famiglie e imprese e innova la Strategia nazionale per le aree interne per la quale viene istituita una Cabina di regia. Si tratta di un organo collegiale presieduto dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, e composto da vari Ministeri, Enti locali, Regioni e Unioni di Comuni. Lo scopo è assicurarne l’efficacia e la sostenibilità nel tempo.
Si fornisce quindi per la prima volta un inquadramento normativo volto a garantire una governance unitaria per massimizzare l’efficacia dell’azione pubblica a supporto di queste aree a rischio di spopolamento. La Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne oggi riguarda solamente 1.824 comuni abitati da circa 4 milioni di cittadini rispetto ai 4.000 comuni delle aree interne, dove risiedono circa 14 milioni di abitanti e verso cui si proietta l’azione amministrativa che sarà declinata in un “Piano strategico nazionale delle aree interne” (PSNAI), un documento programmatico per individuare gli ambiti di intervento e le priorità strategiche cui destinare le risorse del bilancio dello Stato, disponibili allo scopo, tenendo conto delle previsioni del PNRR e delle risorse europee destinate alle politiche di coesione, con specifico riferimento a istruzione, mobilità e servizi socio-sanitari.