Arrestato l’uomo ritenuto responsabile del truce omicidio di un uomo di nazionalità indiana i cui resti sono stati rinvenuti nel febbraio del 2022 e, solo dopo un anno, è stato possibile risalire all’identità del cadavere. Il Tribunale del Riesame di Salerno ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Salerno in riferimento alla decisione del GIP che, invece, aveva rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di nazionalità indiana che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe il responsabile dell’omicidio del connazionale i cui resti umani sono stati rinvenuti l’8 febbraio del 222 in località Padula, in una zona rurale del comune di Palomonte.
Un efferato omicidio ai danni dell’uomo che, prima di essere ucciso, pare sia stato brutalmente picchiato, come emerso dagli esami sui resti dell’uomo. Inoltre l’assassino si sarebbe anche accanito sul corpo del connazionale che sarebbe poi stato sventrato e decapitato. Difficile risalire all’identità dell’uomo. Solo un anno dopo, attraverso l’esame di tracce di dna, è stato possibile accertare che, i resti rinvenuti nella zona rurale di Palomonte appartenevano a Singh Gurinder, di nazionalità indiana, arrivato in Italia nel 2011 e trasferitosi in Campania nell’agosto del 2021 per lavorare presso un’azienda bufalina. A commettere il brutale omicidio, secondo l’ipotesi accusatoria, a cui si è giunti dopo una serie di accertamenti effettuati dalla polizia scientifica all’interno della vettura dell’indagato ed anche all’interno del prefabbricato che, la persona arrestata divideva con la vittima, è stato il connazionale coinquilino che, nonostante gli elementi raccolti e le tracce ematiche all’interno della vettura dell’arrestato e compatibili con il profilo genetico della vittima, non erano state ritenute sufficienti dal GIP per condannare l’indagato, anche in considerazione di alcune testimonianze che avevano riferito di aver visto la vittima nel dicembre del 2022, quindi nel periodo in cui l’indagato era partito per il suo Paese d’Origine.
Il Tribunale del Riesame ha però dato una grande rilevanza ad un ulteriore elemento emerso, ossia l’improvvisa partenza e senza bagaglio dell’uomo ritenuto responsabile dell’omicidio con un biglietto acquistato peraltro poche ore prima della partenza. Il Tribunale del riesame ha dunque accolto il ricorso della Procura per la richiesta di arresto dell’indagato che, al momento resta comunque sospesa vista la possibilità di impugnazione davanti alla Corte di Cassazione.