Buccino, sigilli ad un opificio. Per il Corpo Forestale danni all’ambiente per stato di abbandono del luogo

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Salerno, 18 novembre 2014 – Il personale del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Buccino ha proceduto di iniziativa a porre i sigilli ad un complesso industriale nel Comune di Buccino facente capo ad una società attualmente in fase di liquidazione. L’opificio è situato a pochi metri dalla sponda del fiume Bianco in prossimità di aree protette,  lambisce infatti il Sito di Importanza Comunitaria “Fiumi  Tanagro e Sele” ed è sul confine della Riserva Naturale Foce Sele Tanagro. Atteso il potenziale pericolo per l’ambiente circostante sottoposto a speciale tutela  dalla normativa nazionale e comunitaria, gli Agenti della Forestale hanno posto particolare attenzione all’evoluzione dello stato di abbandono nel quale il complesso produttivo è venuto gradualmente a trovarsi a seguito dell’immissione in liquidazione dell’attività.

Dalle indagini esperite si appurava che all’interno dell’opificio potevano trovarsi stoccati in maniera incontrollata rifiuti anche pericolosi prodotti dalla lavorazione industriale dell’alluminio, quali solventi, acidi, oli esausti, particolato prodotto dalla fonderia e scorie di metalli.

Dopo un periodo di accertamenti sul posto, finalizzati anche a scongiurare movimentazioni in ingresso o in uscita di rifiuti, gli Agenti hanno effettuato unitamente al liquidatore societario l’accesso ai luoghi. L’ispezione ha confermato quanto ipotizzato. Infatti stoccati in maniera inappropriata, in assenza di ogni cautela ed esposti anche alle intemperie, si rinvenivano rifiuti di varia natura, anche pericolosi, che in parte avevano già prodotto la fuoriuscita di sostanze sui piazzali circostanti.

I rifiuti pericolosi erano costituiti essenzialmente da circa 40 mc di acidi, 600 litri di oli minerali per circuiti idraulici, circa 4 mc di soda caustica e da scorie di fonderia di varia natura; sul posto si rinvenivano altresì rifiuti speciali costituiti da circa 1100 Kg di segatura sporca utilizzata nel circuito produttivo e imballata in sacchi denominati big bags nonché rifiuti da demolizione, imballaggi  e rottami ferrosi.

Al termine delle operazioni i baschi verdi ponevano i sigilli all’intero complesso produttivo che si estende su di una superficie di circa 24.000 mq  notiziando la competente Autorità Giudiziaria.

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